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Pubblicato il 9 01 2009

Tesi di laurea su Blue Tango e booktrailer

La mia tesi l’ho scritta sull’occupazione italiana degli italiani in costa Azzurra.
Non so in quanti l’abbiano letta a parte il sottoscritto e il relatore…  Ma lasciamo da parte questa divagazione. Oggi parlo di tesi di laurea perché ultimamente sono diventato oggetto, anzi soggetto di tesi, almeno in parte, di un paio di laurendi.
La prima riguarda la tesi di una ragazza che si sta laureando in sociologia all’Università Bicocca di Milano con una tesi su sulla metropolitana e la città (“La metropolitana nella città contemporanea. Strumento di esperienza urbana e simbolo d’indentità“). Dopo aver letto il mio Blue Tango – noir metropolitano, che della metropoli e della metropolitana faceva uno delle sue colonne portanti, mi ha fatto una lunga intervista  che sarà pubblicata nel testo; a febbraio credo.
La seconda riguarda il tema dei booktrailer ed è stata discussa l’anno scorso all’Università degli studi di Palermo – Scienze e Tecnologie dell’ARTe dellA ModA e dello SpeTTAcolo ed ha come titolo Trailer di carta: dalla quarta di copertina al linguaggio cinematografico.

Ecco cosa scrive Pietro Vaglica, autore della tesi che a quanto pare non gradisce i booktrailer in cui si capisce qualcosa… Meglio quelli astrusi dove alla fine non sai nemmeno di cosa parla il romanzo. De gustibus.

E penso di poter affermare che tutti i book trailer presi in esame in questo mio lavoro di
tesi siano tutti dei trailer di carta. Questo non vuol dire che tutti i book trailer possano
essere nominati trailer di carta, infatti ci sono esempi di book trailer che purtroppo invece
di mostrarci i tratti, una descrizione del personaggio, ci presentano proprio il personaggio.
È il caso di “Taccuino di una sbronza”, realizzato dalla Tamavideo.
Lo scopo evidente di questo book trailer è quello di riassumere la storia del libro rifacendosi alle tecniche
del trailer cinematografico. Infatti abbiamo tutti gli elementi del trailer cinematografico:
voce narrante che presenta personaggi e storia, scene recitate dagli attori (di cui sentiremo il
parlato) e per concludere una presentazione dei personaggi.
Sono state realizzate molte scene che raccontato più brani del libro, ricostruendo così un
riassunto del libro stesso attraverso le sequenze video. L’unica cosa che differenzia questo
book trailer da un trailer cinematografico è la frase “in un libro di…” al posto della tipica
frase da trailer “in un film di…”.
Sicuramente questo prodotto segue i canoni del book trailer, brevità e capacità di interessare
il lettore. Ci viene proposto un riassunto completo della trama del libro e le scene recitate ci
fanno capire le tematiche e i toni del libro. Ma viene contaminato il piacere della lettura. Il
book trailerstesso all’inizioci presentai personaggi mostrandoci troppi particolari che vanno
oltre la descrizione di un personaggio. Infatti mentre la voce narrante fa una descrizione del
personaggio, le riprese invece ci mostrano i personaggi. E quando inizia la narrazione della
storia viene completamente annullata ogni possibilità per il futuro lettore di poter lasciare
qualcosa alla propria immaginazione. Vedendo rappresentate in tutti i loro particolari molte
scene del libro, vedendo l’interpretazione di molti passaggi del libro. La nostra immaginazione
volente o nolente sarà influenzata da quello che stiamo vedendo. Il colpo di grazia viene
dato dal finale del book trailer quando, con quella che è una tipica presentazione da attori
hollywoodiani alla fine (o all’inizio) di un trailer cinematografico, ci vengono presentati i
personaggi del libro associandoli ad alcune riprese che li raffigurano. Addirittura quando ci
viene presentato il terzo personaggio, Romeo Berzelli, siamo davanti ad un ennesimo primo
piano. Ma a differenza del book trailer “Un certo senso” qui non ci troviamo davanti ad una
ben calibrata inquadratura che dopo un corretto lavoro di costruzione sulle immagine e sulla
voce ci descrive una caratteristica del personaggio, ma bensì davanti ad un primo piano del
personaggio così come vogliono che noi lo immaginiamo.

Se vi va di leggerla in integrale è disponibile online qui.


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